gennaio 04, 2013

La questione sionista ed il Vicino Oriente. – Documentazione tratta dal quotidiano torinese “La Stampa”: Cronache dell’anno 1925.

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Mentre valgono le considerazioni generali già fatte per le precedenti fonti documentarie, e cioè: Vedi Elenco Numerico, pare qui opportuno rilevare ogni volta la casualità e imparzialità con la quale le diverse fonti si aggiungono le une alle altre, animati da una pretesa di completezza, che sappiamo difficile da raggiungere. Il quotidiano “La Stampa”, fondato nel 1867, rende disponibile il suo archivio storico dal 1867 al 2006. Valgono i criteri generali enunciati in precedenza e adattati ogni volta alla specificità della nuova fonte. Assumendo come anno di partenza il 1921 seguiamo un metodo sincronico, raccordandolo con quello diacronico basato su alcuni anni di riferimento.

LA QUESTIONE SIONISTA
E IL VICINO ORIENTE
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tratta dall’archivio storico de “La Stampa


1925
1924   ↔ 1926
Anno inizio spoglio: 1921.
La Stampa: 1882 - 1883 - 1884 - 1885 - 1886 - 1887 - 1888- 1889 - 1890 - 1891- 1892 - 1893 - 1894 - 1895 - 1896 - 1897 - 1898 - 1899 - 1900 - 1901 - 1902 - 1903 - 1904 - 1905 - 1906 - 1907 - 1908 - 1909 - 1910 - 1911 - 1912 - 1913 - 1914 - 1915 - 1916 -1917 - 1918 - 1919 - 1920 - 1921 - 1922 - 1923 - 1924 - 1925 - 1926 - 1927 - 1928 - 1929 - 1930 - 1931 - 1932 - 1933 - 1934 - 1935 - 1936 - 1937 - 1938 - 1939 - 1940 - 1941 - 1942 - 1943 - 1944 - 1945 - 1946 - 1947 - 1948 - 1949 - 1950 - 1951 - 1952 - 1953 - 1954 - 1955 - 1956 - 1957 - 1958 - 1959 - 1960 - 1961 - 1962 - 1963 - 1964 - 1965 - 1966 - 1967 - 1968 - 1969 - 1970 - 1971 - 1972 - 1973 - 1974 - 1975 - 1976 - 1977 - 1978 - 1979 - 1980 - 1981 - 1982 - 1983 - 1984 - 1985 - 1986 - 1987 - 1988 - 1989 - 1990 - 1991 - 1992 - 1993 - 1994 - 1995 - 1996 - 1997 - 1998 - 1999 - 2000 - 2001 - 2002 - 2003 - 2004 - 2005 - 2006.


Indice Analitico: a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z. –  Eventi del 1925. – Altre fonti giornalistiche, periodiche o archivistiche del 1925.




Cap. 1

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Vivaci dimostrazioni degli arabi di Damasco contro Balfour

La Stampa,
Anno 59 n. 86,
venerdì, p. 7
 10 aprile 1925

(Servizio speciale della «Stampa»)
Londra, 9, notte.

Gli arabi di Palestina non hanno torto un capello a Balfour. Quelli di Damasco, invece, che rientrano nelle zona francese, hanno lapidato ier sera l’albergo nel quale era sceso il vecchio statista, sulla via del ritorno. Balfour aveva preso a Gerusalemme il treno per Damasco; circa sette ore di viaggio attraverso una quantità di stazioni benissimo guardate dalla gendarmeria. Molta folla attendeva il suo arrivo sullo spiazzale della stazione di Damasco. Essa rimase delusa. Balfour era sceso dal treno in una stazione precedente, dove lo attendeva l‘automobile del console britannico, che lo portò all’Hotel Victoria. Gli studenti di Damasco a tutta prima credettero che Balfour fosse sceso all’Hotel Oriente, e improvvisamente davanti a quest’ultimo una dimostrazione gridando: “Abbasso Balfour!”, e fischiando. Più tardi, verso sera, appresero che l’inviato inglese si trovava nell’altro albergo e si avviarono all’Hotel Victoria, ripetendo le vociferazioni e incominciando a lanciare sassi. Il direttore dell’albergo si precipitò nell’appartamento di Balfour, spense la luce e chiuse le persiane. La Polizia costrinse gli studenti a rinculare in una piazza attigua, dove furono pronunciati violenti discorsi e praticati varii arresti. La quiete si ristabiliva verso le 22. Ma un forte cordone di gendarmi rimase steso per l’intera notte intorno all’Hotel Victoria. L’inviato della Reuter offre questo ragguaglio soprannumerario:

«Lord Balfour fu molto perturbato da queste dimostrazioni. Egli ha detto che nessuno gli aveva prospettato la minima possibilità di disordini a Damasco, altrimenti non sarebbe venuto». Sembra che un treno blindato francese abbia funzionato da battistrada al convoglio sul quale viaggiò Balfour. Il generale Sarrail ha invitato a pranzo l’illustre visitatore. La mattinata di oggi è trascorsa senza incidenti, ma una nuova manifestazione sembrava in allestimento per stasera e tutti i bazar erano chiusi.

Intanto le peripezie balfouriane avevano un’eco alla Camera dei Comuni, dove il sottosegretario alle Colonie, richiesto se il Governo intende dare soddisfazione agli arabi di Palestina in vista del contegno corretto da essi tenuto, rispondeva che i diritti civili e religiosi degli abitanti arabi non sono in alcun modo pregiudicati. Gli arabi si lamentano di non essere rappresentati nel Corpo legislativo di Palestina, ma Londra tentò diverse volte, senza alcun successo, di persuaderli a cooperare per il reggimento del paese. La colpa dunque è degli arabi, non dei sionisti e tanto meno del Governo britannico, che amministra la Palestina in stretta conformità del mandato ricevuto. La guarnigione di Terra Santa, assicura il sottosegretario, non è stata affatto rinforzata in occasione della visita di Balfour.

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