marzo 02, 2011

Stati del mondo: 129. Nigeria

B. 128: Niger ↔ 130: Norvegia

• Confini: a N con il Niger, a NE con il Ciad, a E con il Camerun, a W con il Benin; si affaccia a S al Golfo di Guinea.
• Il territorio ha una superficie di kmq 923.769 e una popolazione di 140.431.790 abitanti censiti nel 2006 e di 154.728.900 stimati nel 2009 con una densità di 167 ab./kmq. La capitale Abuja conta 1.579.000 abitanti nel 2007.
• Il paese è orlato da una costa bassa e lagunosa specie in corrispondenza del vasto delta del fiume Niger. Il clima è caldo umido sulla costa; le piogge diminuiscono d’intensità verso l’interno.
• Membro di: CEDEAO, Commonwealth, OCI, ONU, OPEC, UA e WTO, associato UE.
- National Bureau of Statistics.
- Utenti internet: 284,3 ogni 1000 abitanti, di cui 0,5 DSL nel 2009.

Sommario: 1. Parametri principali. – 2. Note storiche. – 3. Economia. – 4. Popolazione. – 5. Giustizia. – 6. Difesa. –

1. Parametri principali. – È una repubblica federale, con Capo dello stato e del Governo Goodluck Jonathan, ad interim dal 10 febbraio 2010, ed in carica dal 6 maggio 2010. In base alla costituzione del 1999, che ha ripristinato le istituzioni democratica, il presidente della repubblica, che è anche capo del governo, viene eletto a suffragio universale per 4 anni ed è rieleggibile una sola volta. Il parlamento è costituito dalla camera dei rappresentanti, composta da 360 membri e dal senato, composto da 109 membri, che restano in carica per quattro anni (Fonte: DeA, 2011).

2. Note storiche. – «Già colonia britannica, la Nigeria si è resa indipendente il 1° ottobre 1960. Dal 1° ottobre 1963 fa parte del Commonwealth. Dal 1967 al 1970 il paese è stato teatro di una sanguinosa guerra civile per la secessione della regione orientale del Biafra, poi riassorbita. Al potere dal 1966 al 1979, i militari hanno mantenuto il controllo del paese attraverso una serie di colpi di stato. Nel 1993 il gen. Sani Abacha ha concentrato il potere nel Consiglio provvisorio di Governo, instaurando una dittatura che è finita solo con la sua morte nel 1998» (DeA, 2011).

3. Economia. – L’economia del paese si basa sulle esportazioni petrolifere. Tra le colture di esportazione prevalgono il cacao, la palma oleifera, le arachidi, il cotone e l’ananas. Soddisfano le esigenze interne il sorgo e il miglio, la patata, il mais, la manioca. La produzione agricola è tuttavia insufficiente al fabbisogno. Le foreste sono ricche di legni pregiati. Sono presenti grandi piantagioni di alberi della gomma. È praticato l’allevamento. La maggiore risorsa mineraria del paese è il petrolio. La sua produzione è controllata dalle multinazionali straniere. Importanti sono anche le riserve di gas naturale. Il 30 % dell’energia elettrica è di origine idrica. Sono presenti raffinerie di petrolio. Esiste un’industria siderurgica e metallurgica con produzione di stagno, piombo e alluminio. Diffusi sono i cementifici e le industrie tessili.

4. Popolazione. – «Nel nord del paese la popolazione, in gran parte costituita da hausa e fulani, è prevalentemente musulmana, mentre al sud la popolazione, in gran parte costituita da yoruba e ibo, è in maggioranza cristiana» (DeA, 2011). Gruppi etnici sono i yoruba per il 17,5%, gli hausa per il 17,2%, gli ibo per il 13,3%, i fulani per il 10,7%, gli ibibio per il 4,1%, i kanuri per il 3,6%, gli egba per il 2,9%, i tiv per il 2,6%, i bura per l’1,1%, gli edo per l’1%, i nupe per l’1%, altri per il 25%. La lingua ufficiale è l’inglese, ma si parlano i dialetti sudanesi (hausa, ibo, yoruba). La religione è formata per il 43,1% da musulmani, da credenze tradizionali per il 19%, da protestanti per il 14,9%, da cattolici per l’8,2%, da altri cristiani per il 6,7%. Il tasso di fecondità era del 5,3 nel 2008.

5. Giustizia. – «Il sistema giudiziario si fonda sulla Common Law britannica, sulla legge islamica e su consuetudini tribali. La legge islamica è stata adottata dalla maggioranza degli stati settentrionali. La pena di morte è in vigore» (DeA, 2011).

6. Difesa. – Le forze armate svolgono un ruolo centrale nella politica del paese anche dopo l’instaurazione della democrazia formale nel 1999. Il personale militare era di 80.000 addetti nel 2008, distribuito per il 77,5% nell’esercito, per il 10% nella marina, per il 12,5% nell’aviazione. Le spese militari assorbono lo 0,7% del PIL nel 2008 (Fonte Dea 2011).

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