gennaio 02, 2013

La questione sionista ed il Vicino Oriente. – Documentazione tratta dal quotidiano torinese “La Stampa”: Cronache dell’anno 1937.

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Mentre valgono le considerazioni generali già fatte per le precedenti fonti documentarie, e cioè: Vedi Elenco Numerico, pare qui opportuno rilevare ogni volta la casualità e imparzialità con la quale le diverse fonti si aggiungono le une alle altre, animati da una pretesa di completezza, che sappiamo difficile da raggiungere. Il quotidiano “La Stampa”, fondato nel 1867, rende disponibile il suo archivio storico dal 1867 al 2006. Valgono i criteri generali enunciati in precedenza e adattati ogni volta alla specificità della nuova fonte. Assumendo come anno di partenza il 1921 seguiamo un metodo sincronico, raccordandolo con quello diacronico basato su alcuni anni di riferimento.

LA QUESTIONE SIONISTA
E IL VICINO ORIENTE
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tratta dall’archivio storico de “La Stampa


1937
1936   ↔ 1938
Anno inizio spoglio: 1921.
La Stampa: 1882 - 1883 - 1884 - 1885 - 1886 - 1887 - 1888- 1889 - 1890 - 1891- 1892 - 1893 - 1894 - 1895 - 1896 - 1897 - 1898 - 1899 - 1900 - 1901 - 1902 - 1903 - 1904 - 1905 - 1906 - 1907 - 1908 - 1909 - 1910 - 1911 - 1912 - 1913 - 1914 - 1915 - 1916 -1917 - 1918 - 1919 - 1920 - 1921 - 1922 - 1923 - 1924 - 1925 - 1926 - 1927 - 1928 - 1929 - 1930 - 1931 - 1932 - 1933 - 1934 - 1935 - 1936 - 1937 - 1938 - 1939 - 1940 - 1941 - 1942 - 1943 - 1944 - 1945 - 1946 - 1947 - 1948 - 1949 - 1950 - 1951 - 1952 - 1953 - 1954 - 1955 - 1956 - 1957 - 1958 - 1959 - 1960 - 1961 - 1962 - 1963 - 1964 - 1965 - 1966 - 1967 - 1968 - 1969 - 1970 - 1971 - 1972 - 1973 - 1974 - 1975 - 1976 - 1977 - 1978 - 1979 - 1980 - 1981 - 1982 - 1983 - 1984 - 1985 - 1986 - 1987 - 1988 - 1989 - 1990 - 1991 - 1992 - 1993 - 1994 - 1995 - 1996 - 1997 - 1998 - 1999 - 2000 - 2001 - 2002 - 2003 - 2004 - 2005 - 2006.

Sommario: 1. Lo smembramento della Palestina. – 2. La fuga del Gran Muftì dalla Palestina in Siria. – 3. Il focolaio di Damasco. – 4. I mussulmani libici solidali con gli arabi della Palestina: un messaggio al Duce. –

Indice Analitico: a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z. –  Eventi del 1937. – Altre fonti giornalistiche, periodiche o archivistiche del 1937.




Cap. 1

Top c. 1 29-30.6.1937 ↓ c.  3   ⤇ plus

Lo smembramento della Palestina

Stampa Sera,
Seconda Edizion,
martedì-mercoledi, p.1
29-30 giugno 1937

 Titoli: Lo smembramento della Palestina. Quali sarebbero i confini. Località strategica tenuta dalla Gran Bretagna. Un “corridoio” neutro.

Gerusalemme, martedì matt. – Tanto nel circoli arabi quanto in quelli ebraici si osserva uno stato di preoccupazione e un certo nervosismo in seguito al fatto che la reale Commissione britannica per la Palestina formulerebbe, nella relazione che sarà pubblicata lunedì prossimo, la proposta di dividere il territorio della Terra Santa. La Commissione, nella convinzione che sia impossibile giungere a un’intesa fra le due razze, propone — a quanto viene riferito — che quella parte della Palestina dove è maggiore l’attività della colonizzazione sionista venga costituita in «Focolare nazionale degli ebrei». La zona di colonizzazione ebraica comprenderebbe il territorio dalla frontiera della Siria fino a Gaza, inclusa la Galilea, il distretto di Emek Jezreel e la piana di Sharon, oltre alle due città di Tel Aviv e di Haifa che sono in continuo sviluppo.

La capitale ebraica.

La capitale di questo territorio di colonizzazione ebraica dovrebbe essere la città nuova di Gerusalemme. La Gran Bretagna conserverebbe il mandato su Gerusalemme vecchia e su Betlem, mentre il resto della Palestina verrebbe ceduto alla Transgiordania, lasciando però un corridoio neutro che, passando per Gerusalemme, metterebbe in diretta comunicazione lo Stato arabo della Transgiordania con la città araba di Giaffa.

Nello stesso tempo questo «corridoio neutrale» servirebbe di comunicazione fra la città nuova di Gerusalemme e gli Istituti ebraici che sono dentro la città vecchia. Un altro importante problema è quello che si riferisce al territorio fra Gaza e il porto di Akaba sul golfo omonimo, che ha per gli inglesi grande importanza strategica. Si ritiene perciò, specialmente nei circoli ebraici della Palestina, che ai primi di luglio la Gran Bretagna annunzierà che la zona fra Gaza e Akaba rimarrà sotto mandato inglese e i sionisti potranno avere il permesso di colonizzare la zona stessa.

Per quanto riguarda gli arabi si crede che i gruppi i quali fanno capo al Gran Muftì di Gerusalemme si opporranno energicamente alla spartizione, mentre i maomettani che sono polarizzati intorno all’Emiro Abdullah e a Ragheb bey Nashishiba, ex-sindaco di Gerusalemme, sono propensi ad accettare il progetto almeno in linea di massima.

Dominion inglese

Nemmeno l’atteggiamento degli ebrei pare unanime ed è da prevedere che al Congresso sionista convocato a Zurigo per il 3 agosto e al Consiglio degli enti ebraici, che si riunirà pure a Zurigo immediatamente dopo il Congresso, si manifesteranno delle aspre divergenze con la possibilità che il progetto di divisione venga respinto se, come è probabile, i tecnici della colonizzazione sionista in Palestina riterranno insufficiente la zona territoriale proposta per il focolare nazionale al piano di immigrazione di milioni di ebrei.

Comunque il progetto verrebbe accettato con riluttanza come la meno favorevole soluzione del problema sionista. Dal punto di vista politico il nuovo Stato — a quanto si apprende — costituirebbe un dominion britannico oppure, con maggiore autonomia, diverrebbe un alleato della Gran Bretagna come sono attualmente l’Irak e l’Egitto.



Cap. 2

Top c. 1 17.10.1937 ↓ c.  3   ⤇ plus

La fuga del Gran Muftì dalla Palestina in Siria

La Stampa,
Ultime Notizie,
domenica, p. 6
17 ottobre 1937

Titoli: L’Oriente inquieto. La fuga del Gran Muftì dalla Palestina in Siria. La fucileria continua a Gerusalemme.

Gerusalemme, 16 notte. – Le conversazioni ed i commenti odierni in Palestina sono concentrati sopra l’avventura rocambolesca del Grati Muftì di Gerusaemme. Ieri la sua insolita assenza alle abituali cerimonie del venerdì nella moschea di Omar ha causato enorme stupore tra la folla dei fedeli e subito incerte voci di una sua possibile evasione prendevano una crescente consistenza benché mancasse ogni sorta di conferma anche solo indiretta da parte delle autorità. Oggi però è comunemente ammesso, benché non vi facciano alcun riferimento né i comunicati dell’Ufficio stampa del Governo né i giornali del Paese che egli abbia lasciato la Palestina nella notte di giovedì in perfetto incognito e probabilmente vestito da dama musulmana allo scopo di allontanare i sospetti delle numerose pattuglie di polizia appostate in permanenza attorno al recinto della moschea e ad ogni porta dei quartieri vecchi di Gerusalemme.

Come sia riuscito a varcare la frontiera permane un mistero. Si assicura tuttavia esser egli giunto senza incidenti a Beirut e poi essersi recato direttamente a Damasco donde si propone di lanciare una campagna di propaganda mondiale contro la politica anglo-sionista in Palestina.

L’avvenimento è senza dubbio non solo sensazionale, ma anche gravido di conseguenze dato il prestigio che il Gran Muftì di Gerusalemme gode ancora nonostante la sua deposizione, sia agli occhi della massa dei correligionari di Terrasanta, sia di fronte all’intero mondo arabo-islamico.

Eccetto le fucilerie notturne e un incendio appiccato ai fabbricati presso l’aerodromo di Lidda, la situazione non segnala nulla di particolare. Il coprifuoco a Gerusalemme continua. Anche lo spiegamento di forze armate permane ovunque immutato.

L’amministrazione dei beni delle opere pie della comunità islamica di Palestina è stata oggi sottoposta alle dirette dipendenze del Governo che incaricherà una speciale commissione di tre membri di sua libera scelta. Il provvedimento è analogo alla tutela esercitata da vari anni dalla potenza mandataria riguardo alla gestione finanziaria del Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme. 
P. Alessandri


Cap. 3

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Il focolaio di Damasco

La Stampa,
Ultime Notizie,
domenica, p. 6
17 ottobre 1937

Londra, 16 notte. – Si ha stasera conferma della voce che ieri veniva smentita dalle autorità britanniche di Palestina a proposito della fuga del Gran Muftì dalla moschea di Omar dove si era rifugiato quando il governo del territorio di mandato prese le note misure contro il movimento nazionalista arabo.

Travestito da beduino, il capo religioso dei musulmani di Gerusalemme ha raggiunto la costa e si è imbarcato su una motolancia che lo ha portato verso il nord. Egli intendeva sbarcare il Siria, ma per errore ha preso terra sulla costa del Libano dove le autorità francesi lo hanno costretto a prendere alloggio in un albergo sorvegliato dalla polizia e poi a procedere immediatamente per Damasco. In questa città egli ha trovato altri capi del movimento arabo scappati dalla Palestina nel corso delle ultime settimane e si è messo immediatamente in contatto con loro. L’alto commissario francese, secondo quanto riferiscono le agenzie, ha chiesto al governo della Siria di impedire al Gran Muftì di svolgere a Damasco un’attività ostile al governo britannico di Palestina.

Dal mandato britannico si apprende inoltre che anche la giornata odierna è stata caratterizzata da atti terroristici. Gli edifici dell’aeroporto di Lydda appena costruiti sono stati distrutti dalle fiamme e le autorità sono certe che si tratta di un atto di sabotaggio. Le linee telegrafiche e telefoniche fra Gerusalemme e Caifa sono state poi tagliate in varii punti per l’ennesima volta. La polizia ha operato nelle ultime dodici ore nelle varie città della Palestina altri centocinquanta arresti di capi arabi e agitatori nazionalisti.


Cap. 4

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I mussulmani libici solidali
con gli Arabi della Palestina
Un messaggio al Duce.

La Stampa,
Ultime Notizie,
domenica, p.6
17 ottobre 1937

Tripoli, 16 notte. – Tutti i notabili mussulmani della Libia hanno inviato al Duce un messaggio nel quale è riaffermata la loro solidarietà con gli arabi della Palestina, dopo gli avvenimenti colà verificatisi in questi ultimi giorni, in conseguenza delle misure prese dalla Potenza mandataria.

(Stefani)

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